Verso il minimo solare: più velocemente di quanto si pensava

L’attività solare si riduce: un altro segno che siamo al termine del 24mo ciclo. Come saranno i prossimi cicli? Deboli, secondo alcuni ricercatori: ci aspetta una piccola era glaciale?

Mai dal 2011 ad oggi la superficie del Sole è risultata così immacolata per un cospicuo periodo di tempo e con continuità, come mostrano le immagini scattate tra il 14 e il 18 novembre dal telescopio spaziale della NASA, il Solar Dynamics Observatory (SDO).

 

È probabilmente l’indicatore che il Sole sta marciando velocemente verso il minimo solare, che si verifica a cicli di circa 11 anni. Non ci sarebbe nulla di particolare se non per il fatto che, secondo la Nasa, il numero medio di macchie solari sembra diminuire a un ritmo più elevato del previsto, tant’è che già a giugno la nostra stella si trovava in una fase di tranquillità che non si osservava da più di un secolo.

A Settembre il Sole si mostrava senza macchie visibili sulla sua superficie, per periodi anche di alcuni giorni. Una situazione più o meno simile era già stata rilevata a febbraio di quest’anno. Il minimo solare dovrebbe verificarsi verso il 2021, ma stando così le cose potrebbe essere raggiunto anche un paio di anni prima. L’attuale ciclo solare, il ventiquattresimo (da quando vengono studiati), è iniziato nel 2008 e raggiunse il massimo nel 2014.

 

I cicli del Sole. Si noti il minimo di Maunder che durò circa 70 anni: fu una coincidenza che durante quel periodo la Terra vide inverni particolarmente rigidi? Secondo alcuni ricercatori no, in quanto esisterebbe una correlazione. | NASA

L’ipotesi della mini glaciazione. Durante il periodo di massima attività solare, ossia del maggior numero di macchie sulla superficie, si verificano intensi brillamenti (flare solari), ossia potenti esplosioni che sulla Terra possono creare disturbi alle comunicazioni e intense aurore polari.

 

Durante il minimo solare avviene il contrario: i brillamenti sono quasi inesistenti e per intere settimane non si osservano macchie, così la superficie della nostra stella risulta straordinariamente “pulita” e uniforme. È ciò che accade in questi giorni.

 

Il minimo più lungo, chiamato minimo di Mauder, è collocato tra il 1645 e il 1715: durò quasi 70 anni, provocando una sensibile riduzione della temperatura media terrestre, correlata a una serie di inverni lunghi e straordinariamente freddi sull’emisfero nord della Terra.

 

Di questi eventi abbiamo, è naturale, solamente testimonianze indirette (tecnicamente si chiamano proxy): cronache di raccolti andati a male e di vendemmie tardive, lo studio degli anelli di piante secolari (dendocronologia) e “fotografie” nei dipinti che ritraggono nevicate eccezionali o il congelamento dei maggiori fiumi europei, come quello dei pattinatori sul Tamigi attribuito a Abraham Hondius, conservato al Museo di Londra.

 

Oggi alcune ricerche sembrano suggerire che i prossimi cicli solari saranno particolarmente deboli, con una media dell’attività solare, ossia macchie e brillamenti, che potrebbe diminuire drasticamente, forse persino del 60%, da qui al 2030: in base a questa ipotesi non si esclude la possibilità che si verifichi una situazione simile a quella del XVII secolo.

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