Giacomo Rossi (FAP); “Parco del Catria e Nerone?

Azione Popolare logoGiacomo Rossi (FAP); “Parco del Catria e Nerone? Sia partecipato e ci dicano come intendono realizzarlo e gestirlo ”

Sull’ argomento Parco del Catria e Nerone interviene il presidente del Movimento FAP Giacomo Rossi, apecchiese, che nel suo comune è anche Consigliere di minoranza. Dice Rossi; “Apprezzo le iniziative portate avanti questi giorni per far scoprire le bellezze dei nostri due monti che potrebbero diventare parco nazionale. In un ragionamento più pragmatico però, tolta l’euforia del “Vogliamo il parco”, ragionerei piuttosto sul come costituire e poi gestire l’eventuale parco. Proprio in questi giorni si è discusso di mancanza di partecipazione sull’eventuale Consorzio che dovrebbe andare a gestire le zone demaniali e la stessa partecipazione, a maggior ragione, sarebbe opportuna per il discorso parco. E’ facile infatti dire “vogliamo il parco” ma è più difficile dire in che modo e che eventuali oneri o limitazioni può portare per la popolazione locale, la quale dovrebbe essere la prima protagonista delle scelte del proprio Territorio. Se il parco deve contribuire in qualche modo a difendere gli eventuali scempi delle inopportune mega opere che si intendono fare sul nostro Territorio (vedi metanodotto e mega eolico) allora ben venga. Se il parco porta reali benefici ed il mantenimento delle attuali attività agro-silvo-pastorali e venatorie, ben venga. Se il parco invece portasse limitazioni, zone di rispetto vincolate (“preparchi”), l’aumento incontrollato di alcune tra le specie animali dannose e già in sovrannumero, allora grazie, ma non ne abbiamo bisogno! La zona del Catria e Nerone, già ampiamente vincolata, ha già di per se le leggi che la tutelano. In sostanza se parco dev’ essere, sia scelto dalle popolazioni locali, sia partecipato e sia messo in chiaro come sarà gestito e con quali leggi. Non vorremmo infatti che l’euforia di qualche ambientalista “da salotto” possa nuocere ad un Territorio dove l’uomo vuol continuare a vivere come ha sempre fatto, senza sentirsi in una riserva indiana”.

 

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